Il Consigliere Regionale interroga la Giunta nel tentativo di coinvolgere i portatori di interesse del mondo venatorio così da individuare delle mitigazioni agli espropri e ai divieti di esercizio della caccia previsti.

Dott.Priamo Bocchi : “Rinaturazione dell’Area del PO”
Premesso che
-L’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO) è l’ente attuatore del progetto “Rinaturazione dell’Area del Po” finanziato con fondi PNRR (misura M2C4.3 – Investimento 3.3) che vede coinvolti l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (Adbpo) e le Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto;
-Il programma di Azione prevede 56 interventi, di cui 27 ricadono in Emilia-Romagna. Il costo complessivo degli interventi che ricadono sul territorio regionale ammonta a circa 116 milioni di euro;
-il progetto aveva incontrato la contrarietà di numerose associazioni agricole che hanno evidenziato come un terreno incolto e non gestito si presti all’invasione di specie infestanti aliene che soppianterebbero in breve tempo quelle autoctone. Gli esiti di questo abbandono sono stati evidenziati da sopralluoghi di agronomi esperti proprio in alcune aree lungo il fiume;
-forte era il malcontento per le conseguenze del progetto sulla pioppicoltura. Questi imprenditori coltivano i terreni vicini alle rive del fiume per produrre carta, imballaggi e compensato, e secondo la prima versione del progetto avrebbero dovuto subire espropri e revoche di concessioni per permettere ad AIPo di portare avanti il processo di rinaturazione;
-una nota di Aipo del 2023 riportava testualmente: “Il procedimento, delineato dal nuovo articolo 14-bis, della L. 241/1990 e s.m.i., ha visto la sua scadenza il 24 omissis evidenziando diverse e numerose criticità che ad oggi non consentono al soggetto attuatore di poter perfezionare la determinazione conclusiva e proseguire nell’attuazione dell’intervento”. E precisava: “In particolare: criticità di ordine generale sugli obiettivi del progetto, sul rapporto tra l’interesse contrastante di uso del territorio, in particolare nei confronti dell’agricoltura e della pioppicoltura; criticità di ordine procedurale, mancata espressione di pareri, e/o pareri contrastanti sulla medesima scheda/area d’intervento”.
-A fronte di ciò, il progetto è stato rivisto e ridimensionato: per proteggere le coltivazioni, gli interventi di vera e propria rinaturazione (Linea R) sono ora previsti solo all’interno della «fascia di mobilità», cioè quella più immediatamente vicina al fiume;
-A ottobre 2024 si è conclusa la conferenza dei servizi di approvazione del Piano di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) del secondo stralcio di lavori per un importo previsto di 280 milioni di euro;
Considerato che
-Con comunicazione del 18\12\2024 AIPO, in qualità di soggetto attuatore dell’investimento, informava di avere necessità di sospendere completamente l’attività venatoria su tutti i terreni che interessano le aree di cantiere e le piste di accesso nel periodo di esecuzione dei lavori idraulici e forestali di rinaturalizzazione, indicativamente previsti da aprile 2025 a giugno marzo 2026;
-Nella stessa informativa AIPO comunicava inoltre che durante la fase di cure colturali, per la durata complessiva di 5 anni successivi alla realizzazione dell’impianto forestale e che avverrà a marzo 2026, la sospensione dell’attività venatorie “potrà essere limitata nel periodo aprile ottobre di ogni anno e potrà essere programmata dalla Direzione Lavori un numero circoscritto di giorni indicativamente 10 al mese, che saranno comunicati per tempo ai concessionari.
Rilevato che
-nell’estate del 2023, AIPo aveva diffuso un comunicato spiegando come il progetto stesse “procedendo secondo la tabella di marcia e che la fase partecipativa coordinata sul territorio» non avesse fatto emergere particolari criticità”, anzi, si diceva, “le comunità intervenute si sono dimostrate molto interessate e favorevoli”;
-allo scrivente sono giunte numerose segnalazioni da parte di ATC del parmense e di associazioni venatorie, preoccupate delle limitazioni che riguarderanno l’esercizio dell’attività venatoria e l’addestramento cani nelle aree interessate dall’intervento;
-le stesse lamentano di non essere state coinvolte nel processo decisionale né partecipativo.
Interroga la giunta per sapere:
-se intenda attivarsi presso AIPo al fine di coinvolgere i portatori di interesse del mondo venatorio così da individuare delle mitigazioni agli espropri e ai divieti di esercizio della caccia previsti;
-se intenda incontrare i rappresentanti del sopraddetto mondo venatorio (presidenti ATC, Riserve Faunistico venatorie, associazioni di cacciatori) per ascoltarne le istanze.